“Nel deserto” (Mc 1,12-15)

Per conoscere veramente Gesù dobbiamo fermarci di fronte alle sue scelte inspiegabili. Il tutto con l’umiltà di dire :”Non capiamo Signore… Perché?” Hanno provato in tanti a spiegare il perché dei tuoi quaranta giorni di deserto senza cibo… Hanno provato in tanti a spiegare il motivo del tuo camminare con una croce sulle spalle… Potevi scegliere diversamente! Ma perché allora?!Per Amore? In realtà é una risposta che facciamo ancora fatica a comprendere. Probabilmente possiamo capire solo una piccola parte di tutto ciò che hai fatto per noi… In questi quaranta giorni Signore, vogliamo provare ad avvicinarci di più al tuo cuore, al tuo modo di pensare! Ma quanto bene ci vuoi Dio! Quanto ci ami! Quanto importanti siamo per te! Hai rinunciato a tutto… Noi non possiamo fare altro che aprire le porte al tuo mistero Gesù! Perché ti conosciamo molto poco ancora! E tu hai ancora tanto da dirci… Quanto Mistero… E quanta meraviglia ancora in Te!

Qui di seguito una storia di una scelta d’amore forte, inspiegabile. Così Gesù è capace di entrare nei nostri deserti. Possiamo ancora dire che l’uomo è capace di amare con un amore forte, misterioso, che va contro la logica egoistica del mondo… Un amore capace di spogliarsi delle comodità e delle proprie sicurezze, per donare amore a chi non l’ha ancora ricevuto.

“Annunciava loro la Parola” (Mc 2,1-12)

“Figlio…ti sono perdonati i peccati”… Questa è la bellezza della Parola di Gesù. Lui chiama dolcemente così: “Figlio”. Soprattutto quando ti senti figlio di nessuno… Il giorno in cui Gesù era a Cafarnao dentro quella piccola casa assediata dalla folla, dove era impossibile entrare, e di fronte a cui chiunque avrebbe rinunciato all’impresa di avvicinarsi anche solo alla porta, una persona che non poteva muoversi perché era paralizzata, si fece trasportare da quattro persone e volle a tutti i costi sentire con le proprie orecchie la Voce del Figlio di Dio. Che voce… E che Pace! Una Voce che supera i confini dei paesi… Che passa di persona in persona… Fino ad arrivare a chi è malato nel corpo e nello spirito… Fino a suscitare un’inquietudine che muove a cercarlo! Che bellezza in tutto questo… C’è bellezza nella Voce che chiama e muove da dentro… Impossibile resisterle! Si vorrebbe essere già lì! E con il cuore ci sei già lì da Lui! Ma che bellezza c’è anche nel trovare una strategia per raggiungerlo anche con il corpo! Con tutto se stessi! Quale bellezza nel rendere possibile l’impossibile! Quel giorno a Cafarnao si realizzò il sogno di una persona che non poteva muoversi! Non poteva camminare! Ma la sua anima avrebbe trovato pace solo all’incontro con Gesù! La sua vita avrebbe avuto senso solo ascoltando le indicazioni del Maestro. Aveva sete. Tantissima sete. Amava tanto…tantissimo Gesù! Incredibile… Un paralitico inarrestabile. Un Amore insaziato che scoperchia i tetti! Quel giorno, di fronte a questa bellezza… “Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». ” E per quel figlio di nessuno che aveva finalmente trovato Il Padre, si scoperchiò di Luce il Cielo!

Possono aiutarti nella preghiera queste parole di San’Agostino…Lui era paralizzato nell’anima. In Gesù ha trovato la Gioia e la Pace…la Verità.

“Lo voglio, sii purificato” (Mc 1,40-45)

Quanta paura fa la malattia! Per questo al tempo di Gesù, come in ogni tempo, si cercava di isolare i malati infettivi fuori dalle città, in luoghi deserti e lontani per il bene della società dei “sani”. Chi era malato veniva considerato come una persona punita da Dio. Il peso da sopportare era maggiore. Solitudine su solitudine. Un abbandono totale. E tutto perché la malattia faceva e fa tuttora paura! Il male fa paura! Il dolore fa paura! Vorremmo scappare da questo mistero della vita! Ma tu Gesù, non hai avuto paura. Tante volte ci hai invitati a Non Temere Mai. Hai gridato che non siamo soli! Sempre ci ricordi che tu sei con noi anche nel nostro buio e nel nostro deserto. Dalla croce hai sentito la sofferenza e la malattia di ogni persona. Ma non è tanto la malattia dei corpi che vuoi guarire…Perché i corpi non sono eterni…È l’anima che é eterna! Per questo quando parli al lebbroso dici “sii purificato”! Tu ti rivolgi all’anima di ciascuno di noi! Perché c’é un male più pericoloso della lebbra…invisibile e tenace, che solo tu puoi aiutarci a vincere! Si chiama Peccato! Solo che di lui non abbiamo paura… Corriamo il rischio di lasciare che questo male insidioso abiti tranquillo dentro la nostra vita. Donaci la sapienza di essere umili. Di riconoscerci peccatori. Da qui verrà la nostra salvezza e la Gioia inspiegabile di sentirci Amati e Perdonati da te, che mai ti scandalizzi di un cuore che chiede di essere purificato.

In questa giornata dedicata alla preghiera per tutti i malati vi propongo due esperienze di come si può vivere in contatto con la malattia… Due esperienze di gioia che hanno segnato la vita di tante persone.

FONTI FRANCESCANE – INCONTRO DI FRANCESCO E IL LEBBROSO

[1034] Un giorno, mentre andava a cavallo per la pianura che si stende ai piedi di Assisi, si imbattè in un lebbroso. Quell’incontro inaspettato lo riempì di orrore. Ma, ripensando al proposito di perfezione, già concepito nella sua mente, e riflettendo che, se voleva diventare cavaliere di Cristo, doveva prima di tutto vincere se stesso, scese da cavallo e corse ad abbracciare il lebbroso e, mentre questi stendeva la mano come per ricevere l’elemosina, gli porse del denaro e lo baciò. Subito risalì a cavallo; ma, per quanto si volgesse a guardare da ogni parte e sebbene la campagna si stendesse libera tutt’intorno, non vide più in alcun modo quel lebbroso. Perciò, colmo di meraviglia e di gioia; incominciò a cantare devotamente le lodi del Signore, proponendosi, da allora in poi, di elevarsi a cose sempre maggiori.

[1045] Poi, amante di ogni forma d’umiltà, si trasferì presso i lebbrosi, restando con loro e servendo a loro tutti con somma cura. Lavava loro i piedi, fasciava le piaghe, toglieva dalle piaghe la marcia e le ripuliva dalla purulenza. Baciava anche, spinto da ammirevole devozione, le loro piaghe incancrenite, lui che sarebbe ben presto diventato il buon samaritano del Vangelo.

Qui di seguito la storia bellissima di Giulia… Buona visione.

Dopo il tramonto del sole (Mc 1,29-39)

Dopo il tramonto del sole…o al mattino presto, quando era ancora buio. Questo il momento in cui Gesù agisce per liberarci dalla paura di ogni buio. Questo il tempo e la situazione in cui riesce ad entrare per liberarci da ogni tipo di male. Sia esso una malattia, sia esso un male di tipo spirituale. In ogni caso entra nel buio di ogni anima per portare la luce della Fede e della Gioia nonostante tutto. Vi propongo un video…”Il circo della farfalla” che bene spiega il buio con cui l’umanità si trova a lottare…Vi invito a vedere nello sguardo del Signor Mendez lo stesso sguardo di Gesù che non ha paura di entrare nelle nostre infermità. Ma le prende con se e dice anche a noi: ” Se tu sapessi quale bellezza può nascere dalle ceneri”… “Più dura è la lotta, maggiore è il trionfo”.

E di seguito la testimonianza dell’attore protagonista.

Perché Ascoltarlo? (Mc 1,21-28)

Perché ascoltare e obbedire a Gesù senza riserve? Semplicemente perché solo Lui è capace di liberarci da ogni male. Ma il male è presente nella nostra vita? Il male ha intaccato in qualche modo i nostri pensieri e le nostre azioni? A queste domande possiamo rispondere nella Verità solo se usiamo tanta umiltà. E allora la risposta diventa un Si. Si…Il male, tanto o poco è entrato in noi. Riconoscerlo per poter cambiare qualcosa in noi, è un segno di conversione e di crescita. Non volerlo riconoscere é solamente un segno di orgoglio che ci rende ciechi. Come si fa a riconoscere il male? Tutte le volte che senti un’ incongruenza tra la parola di Dio e il tuo stile di vita, allora lì c’è male, nel senso che ti stai facendo del male. La Parola di Gesù porta sempre e solo al bene e all’amore. Se sei tanto distante dal messaggio di Gesù, allora i rischi di essere in una strada sbagliata sono maggiori. Perché ascoltare Gesù allora? Perché altrimenti ci giudica? No! Semplicemente per poter ripartire! Lui non si scandalizza mai di ciò che siamo o di ciò che facciamo! Lo sa che siamo peccatori! È consapevole che deve correggerci. E allora lui lo fa, con una parola che taglia in profondità. Una parola che è in grado di dire ad ogni male “Taci! Ed Esci!” Mai per farci male! Sempre perché ci vuole bene davvero.

“…Giovanni fu arrestato…” (Mc 1,14-20)

Giovanni fu arrestato. Ma Dio supera ogni ostacolo per portare avanti la sua opera di Salvezza. Gesù è inarrestabile. Non lo si riuscirà mai a fermare! Neanche sul legno della croce! In questa Domenica vi propongo un brano di Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta morto per una grave malattia qualche anno fa… Uno di quei Vescovi che hanno colorato la chiesa di Gioia e umanità… Lui racconta la croce come una ‘Collocazione provvisoria’… Anche la prigione di Giovanni è solo una ‘Collocazione provvisoria’. La croce passerà. Solo la Gioia avrà l’ultima parola!

“Nel Duomo vecchio di Molfetta c’è un grande crocifisso di terracotta. Il parroco, in attesa di sistemarlo definitivamente, l’ha addossato alla parete della sagrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta: collocazione provvisoria. La scritta, che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell’opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il crocifisso di lì, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito. Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la Croce. La mia, la tua croce, non solo quella di Cristo.

Coraggio, allora, tu che soffri inchiodato su una carrozzella. Animo, tu che provi i morsi della solitudine. Abbi fiducia, tu che bevi al calice amaro dell’abbandono. Non ti disperare, madre dolcissima che hai partorito un figlio focomelico. Non imprecare, sorella, che ti vedi distruggere giorno dopo giorno da un male che non perdona. Asciugati le lacrime, fratello, che sei stato pugnalato alle spalle da coloro che ritenevi tuoi amici. Non tirare i remi in barca, tu che sei stanco di lottare e hai accumulato delusioni a non finire. Non abbatterti, fratello povero, che non sei calcolato da nessuno, che non sei creduto dalla gente e che, invece del pane, sei costretto a ingoiare bocconi di amarezza. Non avvilirti, amico sfortunato, che nella vita hai visto partire tanti bastimenti, e tu sei rimasto sempre a terra.

Coraggio. La tua Croce, anche se durasse tutta la vita, è sempre “collocazione provvisoria”. Il calvario, dove essa è piantata, non è zona residenziale. E il terreno di questa collina, dove si consuma la tua sofferenza, non si venderà mai come suolo edificatorio. Anche il Vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della Croce.

“Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra”. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane.

Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota. Al di fuori di quell’orario c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio.

Coraggio, fratello che soffri. C’è anche per te una deposizione dalla croce. Coraggio, tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali, e il sole della Pasqua irromperà tra le nuvole in fuga.”

“Abbiamo trovato il Messia” (Gv 1,35-42)

Quale grande gioia ci dev’essere stata nel cuore dei primi discepoli nell’incontrare Gesù. Quale gioia nell’entrare nella sua casa. Chissà quale accoglienza e con quanto amore Gesù ha parlato loro! Che profondità nello sguardo suo che totalmente ti ama e comprende. Quel giorno ha per sempre cambiato la Vita di quei due discepoli…ma ha cambiato anche la Vita e il cammino di tutta l’umanità, ponendo nel cuore di ogni creatura la consapevolezza che la Vera Gioia esiste per ognuno di noi. L’incontro con Gesù porta sempre alla Gioia Vera e alla Speranza. Cerca nella tua memoria il giorno in cui hai incontrato Gesù, in cui con gioia hai scelto di vivere con Lui e Per Lui e ringrazia se la Gioia è entrata in te tanto da illuminare la tua Vita veramente! E se non avessi mai avuto quell’incontro…non rassegnarti. Ma cercalo con cuore sincero. Gesù è vivo e ti cammina a fianco.

Maria Santissima Madre di Dio (Lc 2,16-21)

Ci affidiamo alle tue mani Maria. In questo nuovo anno che inizia, sia la tua sapienza a guidarci. È la stessa sapienza che tu hai insegnato a Tuo Figlio Gesù e nostro Dio. Maria, madre di Dio…O meglio…madre del Figlio di Dio entrato nel mondo. Madre del Figlio di Dio che ha assunto la nostra umanità e si è fatto nostro fratello in tutto eccetto il peccato, per insegnarci la via della salvezza e della vera Pace. Ma sempre accanto a noi! Mai distante! Sempre Gesù (Dio Salva)…sempre Emmanuele (Dio con noi)!

Nel nome di Maria Madre di Dio, buon 2012 a tutti.

“Rallegrati” (Lc 1,26-38)

“Rallegrati” dice l’angelo Gabriele a Maria… “Il Signore è con te.” … “Nulla è impossibile a Dio”. Sono parole di Verità che Dio rivolge ad ognuno di noi. Non solo alla Madre di Dio! Ma anche a noi, che siamo i suoi Figli! Se solo sapessimo quanto Dio ci sta amando! E quanto vorrebbe che questo amore fosse ricambiato da tutti! Ma Lui tace di fronte alla nostra ignoranza, e in silenzio ci accompagna. Sempre con noi ancora.