Programmazione Cinema Italia dal 26-12 al 01-01

PAW PATROL di  AA.VV.
Dopo Peppa Pig e Masha e Orso, arrivano al cinema con sei nuovi episodi inediti i cuccioli piu` famosi della tv. Preparatevi alle avventure di Marshall, Ryder e i loro super amici.
Ep.1 I cuccioli salvano Danny X, Ep.2 Il robo-cucciolo riparatore, Ep.3 I cuccioli salvano 3 porcellini, Ep.4 I cuccioli salvano un drago, Ep.5 I cuccioli salvano gli orsi polari – Ep.6 Un cucciolo vestito da pecora.
LE STAGIONI DI LOUISE di  Jean-François Laguionie
Alla fine dell’estate, l’ultimo treno della stagione parte dalla località balneare di Biligen, lasciando dietro di sé Louise, tenera vecchina. La città è ormai deserta e Louise si trova completamente sola, fatta eccezione per un cane parlante. In un contesto che si fa sempre più surreale, Louise torna a rivivere la sua infanzia e i momenti più significativi della sua vita, rileggendoli con occhi nuovi.

OCEANIA di  J. Musker

Oceania ha pochi anni e grandi occhi, un’attitudine al prossimo e un’attrazione per il mare che non sfuggono agli dei. Radiosa e felice cresce sotto l’ala protettiva del padre, capo del villaggio, e lo sguardo immaginifico della nonna che favorisce la sua inclinazione al viaggio rivelandole un segreto: i Maori sono stati grandi marinai. Viaggiatori irriducibili alla scoperta delle isole del Pacifico, da secoli hanno smesso di viaggiare e nessuno sa perché. Cresciuta tra il padre che sogna per lei una vita stanziale e una nonna che nutre la sua fantasia, Oceania ha deciso di prendere in mano il timone del proprio destino e di navigare in mare aperto, oltre la barriera corallina, limite imposto dal genitore. Il mondo intorno intanto sta misteriosamente morendo. Accompagnata da un galletto disfunzionale, investita paladina dall’Oceano e ‘assistita’ da un semidio egotico e naufragato, Oceania affronterà un viaggio epico per recuperare l’identità dei suoi avi e regalare al mondo una nuova primavera.

FLORENCE di  S. Frears
New York, 1944. Florence Foster Jenkins è una melomane facoltosa che si crede dotata per il canto. Fiaccata da una malattia che cova dietro le perle e nella penombra della sua stanza, Florence decide di perfezionare il suo ‘talento’ con un maestro compiacente. Perché marito ed entourage hanno deciso di tacitare la sua mediocrità. Cantare per Florence non è un capriccio ma una terapia che le permette di vivere pienamente, ricacciando i fantasmi. Ma quello che doveva essere un trastullo colto per apprendere il repertorio classico, diventa il desiderio incontenibile di trovare un palcoscenico. Maestro e consorte si prestano al gioco e l’accompagnano, uno al piano, l’altro in attesa dietro le quinte, sulle tavole celebri della Carnegie Hall. Nella speranza che il concerto non volga in fiasco.

Programmazione Cinema Italia dal 20-12 al 25-12

IL MAGO DI OZ di  V. Fleming
Dorothy vive in una fattoria del Kansas. Improvvisamente un terribile tornado si abbatte su di lei, trascinandola insieme alla sua casa e al suo cane Toto nel mondo del mago di Oz. Qui tutto è bellissimo, ma la piccola Dorothy vuole lo stesso ritornare a casa al più presto…
Il vero film di Natale, la prima e indimenticata fiaba in Technicolor, finalmente da vedere come era stato progettato. Dorothy, l’uomo di latta, lo spaventapasseri e il leone in viaggio verso il mondo di Oz al suono di Over the Rainbow.
“E’ una graziosa favola, raccontata con garbo e con spirito. Regia accurata, uso sapiente di effetti speciali, buona interpretazione, ottima fotografia.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 26, 1949).
LO SCHIACCIANOCI di  Jean-François Laguionie
Il Balletto del Bolshoi: Lo Schiaccianoci” è una nuova messa in scena della famosa opera coreografata da Marius Petipa e musicata da Pyotr Ilyich Tchaikovsky. La prima assoluta de “Lo Schiaccianoci” avvenne nel 1892 al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. Fu l’ultimo balletto musicato dal grande Pyotr Ilyich Tchaikovsky ed è uno dei più importanti di tutti i tempi. Come per il precedente “La Bella Addormentata”, Marius Petipa tornò a coreografare i balletti.
La versione messa in scena esclusivamente per il Bolshoi da Yuri Grigorovich si rifà al movimento romantico e all’idealismo. Insieme a “Spartacus” e a “Ivan il Terribile” fa parte dei grandi balletti classici del ventesimo secolo plasmati dal grande coreografo, direttore artistico del Bolshoi Ballet fino al 1995. Al cinema si potrà assistere nuovamente alla battaglia tra topi e soldatini di piombo, che lotteranno per salvare la piccola Marie guidati da un magico schiaccianoci intagliato a forma d’uomo.
PAW PATROL di  AA.VV.
Dopo Peppa Pig e Masha e Orso, arrivano al cinema con sei nuovi episodi inediti i cuccioli piu` famosi della tv. Preparatevi alle avventure di Marshall, Ryder e i loro super amici.
Ep.1 I cuccioli salvano Danny X, Ep.2 Il robo-cucciolo riparatore, Ep.3 I cuccioli salvano 3 porcellini, Ep.4 I cuccioli salvano un drago, Ep.5 I cuccioli salvano gli orsi polari – Ep.6 Un cucciolo vestito da pecora.
LE STAGIONI DI LOUISE di  Jean-François Laguionie
Alla fine dell’estate, l’ultimo treno della stagione parte dalla località balneare di Biligen, lasciando dietro di sé Louise, tenera vecchina. La città è ormai deserta e Louise si trova completamente sola, fatta eccezione per un cane parlante. In un contesto che si fa sempre più surreale, Louise torna a rivivere la sua infanzia e i momenti più significativi della sua vita, rileggendoli con occhi nuovi.
FLORENCE di  S. Frears
New York, 1944. Florence Foster Jenkins è una melomane facoltosa che si crede dotata per il canto. Fiaccata da una malattia che cova dietro le perle e nella penombra della sua stanza, Florence decide di perfezionare il suo ‘talento’ con un maestro compiacente. Perché marito ed entourage hanno deciso di tacitare la sua mediocrità. Cantare per Florence non è un capriccio ma una terapia che le permette di vivere pienamente, ricacciando i fantasmi. Ma quello che doveva essere un trastullo colto per apprendere il repertorio classico, diventa il desiderio incontenibile di trovare un palcoscenico. Maestro e consorte si prestano al gioco e l’accompagnano, uno al piano, l’altro in attesa dietro le quinte, sulle tavole celebri della Carnegie Hall. Nella speranza che il concerto non volga in fiasco.

 

 

Programmazione Cinema Italia dal 13-11 al 17-12

martedì 13 dicembre:
ore 18.30  e 21 – IL MAGO DI OZ  (ANTEPRIMA FILM INDIMENTICABILI)
                  versione in italiano, un film per la famiglia da riscoprire al cinema
mercoledì 14 dicembre:
ore 18.30  e 21 – SING STREET (cineforum – ingresso € 4)
giovedì 15 dicembre:
ore 20.30 – L’UOMO CHE VERRA’ (CINEMA DI CLASSE)

sarà presente il regista GIORGIO DIRITTI.

sabato 17 dicembre:
ore 21 – SING STREET
martedì 20 dicembre:
ore 18.30  – IL MAGO DI OZ  (ANTEPRIMA FILM INDIMENTICABILI)
     versione in italiano, un film per la famiglia da riscoprire al cinema
ore 20.30  – LO SCHIACCIANOCI  (ANTEPRIMA BALLETTO BOLSHOI – ingresso € 10)
    il balletto direttamente dal Bolshoi di Mosca
IL MAGO DI OZ di  V. Fleming
Dorothy vive in una fattoria del Kansas. Improvvisamente un terribile tornado si abbatte su di lei, trascinandola insieme alla sua casa e al suo cane Toto nel mondo del mago di Oz. Qui tutto è bellissimo, ma la piccola Dorothy vuole lo stesso ritornare a casa al più presto…
Il vero film di Natale, la prima e indimenticata fiaba in Technicolor, finalmente da vedere come era stato progettato. Dorothy, l’uomo di latta, lo spaventapasseri e il leone in viaggio verso il mondo di Oz al suono di Over the Rainbow.
“E’ una graziosa favola, raccontata con garbo e con spirito. Regia accurata, uso sapiente di effetti speciali, buona interpretazione, ottima fotografia.” (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 26, 1949).
SING STREET di  J. Carney
Dublino, anni Ottanta. Per sedurre una ragazza carina incontrata fuori dalla sua scuola, Cosmo le fa credere di avere un gruppo musicale e le chiede di apparire in un videoclip della band. Quello che sembrava un progetto strambo diventa per Conor una grande passione, che lo aiuterà ad evadere dalla sua complicata situazione familiare.
“Conosciuto per due operine assai amabili, ‘Once’ e ‘Tutto può cambiare’, l’irlandese John Carney torna con un film che dovrebbe costituire materia obbligatoria d’insegnamento in tutte le scuole di cinema, alla voce ‘commedia sentimentale’. (…) Come nei due film citati, ‘Sing Street’ fa della musica un personaggio altrettanto importante di quelli in carne e ossa: le scene musicali, in altre parole, non costituiscono intermezzi ma parti dell’azione. Non solo la colonna musicale è magistrale; il film si distingue anche per l’ambientazione dublinese e fa affiorare poco a poco, sotto lo strato del racconto di formazione per teenager, una generosa dose di poesia.” (Roberto Nepoti, ‘La Repubblica’, 10 novembre 2016).
L’UOMO CHE VERRA’ di  G. Diritti
Alle pendici di Monte Sole, sui colli appenninici vicini a Bologna, la comunità agraria locale vede i propri territori occupati dalle truppe naziste e molti giovani decidono di organizzarsi in una brigata partigiana. Per una delle più giovani abitanti del luogo, la piccola Martina, tutte quelle continue fughe dai bombardamenti e quegli scontri a fuoco sulle vallate hanno poca importanza. Da quando ha visto morire il fratello neonato fra le sue braccia, Martina ha smesso di parlare e vive unicamente nell’attesa che arrivi un nuovo fratellino. Il concepimento avviene in una mattina di dicembre del 1943, esattamente nove mesi prima che le SS diano inizio al rastrellamento di tutti gli abitanti della zona.
L’eccidio di Marzabotto è uno di quegli episodi che premono sulla grandezza della Storia per stringerla dentro alla dimensione del dolore del singolo. Per raccontare quella strage degli ultimi giorni del nazifascismo nella quale vennero uccisi circa 770 paesani radunati nelle case, nei cimiteri e sui sagrati delle chiese, Giorgio Diritti si affida a un proposito simile a quello del suo precedente Il vento fa il suo giro : partire dalla lingua del dialetto per raccontare una comunità e dal linguaggio del cinema per costruire un messaggio sull’identità culturale. Rispetto al lungometraggio d’esordio, L’uomo che verrà si confronta direttamente con la memoria storica e tende a ricostruire la storia del massacro in modo strategico ma senza risultare affettato, puntando sul lato emozionale ma mai ricattatorio della messa in scena. Non più il punto di vista di uno straniero che tenta di confondersi e integrarsi con quello di una comunità ostile, ma quello di un piccolo membro di una collettività, Martina, che si congiunge e si scambia con quello di tutte le vittime della strage. Per rendere questa idea, Diritti riscopre la fluidità delle immagini e, lontano dal facile realismo delle immagini sgranate girate con macchina a mano, costruisce scene a volte statiche e a volte in movimento, inquadrature fisse e piani sequenza, ma sempre modulati in funzione dei movimenti e delle emozioni della comunità rurale. La funzione patemica si concede un solo, brevissimo ralenti durante la scena dell’esecuzione, e delega il suo lavoro a delle semi-soggettive a lunga e media distanza dall’evento. La “visione con” di queste inquadrature diviene “con-divisione” di punti di vista e di emozioni sulla tragedia: dietro a quelle nuche che affiorano dai margini delle inquadrature fino ad occludere la visibilità degli scontri, c’è il progetto di una personificazione dello sguardo nella strage, l’idea che dietro ad ognuna di quelle morti ingiustificabili ci sia sempre un corpo e un punto di vista. Sguardi nella tragedia che si fanno sguardi sulla tragedia, per il modo in cui questo visibile parziale richiede il nostro coinvolgimento ottico ed emotivo. La distanza che fin dall’inizio pone l’antico dialetto bolognese si annulla così grazie alle scelte di messe in scena di Diritti, che elabora un modo di vedere la guerra dove non c’è bisogno di suddivisioni manichee o di una crudeltà pittoresca per comprendere da che parte stare. Per capire che i “partigiani” di oggi sono quelli che sanno collocare il proprio sguardo sul passato in prospettiva di un futuro pacifico di condivisione che ci riguarda tutti.

 

Programmazione Cinema Italia dal 07-11 al 11-12

PALLE DI NEVE (snowtime) di F. Brisson
Sophie e la sorellina Lucie si sono appena trasferite in un piccolo villaggio canadese, ricoperto dalla neve. Di ragazze con cui fare amicizia se ne vedono poche all’orizzonte e i maschi, ai loro occhi, sembrano non essere meno noiosi e incomprensibili dei maschi della loro età un po’ ovunque. L’inizio delle vacanze invernali porta però una novità. Si decide di organizzare una vera e propria guerra di palle di neve, che durerà per le due settimane di chiusura della scuola. Luc e Sophie, entrambi undicenni, si ritrovano, quasi senza volere, a capo di due agguerritissime squadre avversarie, in lotta per occupare un fortino. Ma la battaglia viene presa troppo sul serio, e serie si fanno le sue conseguenze, costringendo i bambini a rivedere il loro comportamento.
FAI BEI SOGNI di M. Bellocchio con V. Mastandrea
Storia di una difficile ricerca della verità e allo stesso tempo la paura di scoprirla. La mattina del 31 dicembre 1969, Massimo, nove anni appena, trova suo padre nel corridoio sorretto da due uomini: sua madre è morta. Massimo cresce e diventa un giornalista. Dopo il rientro dalla Guerra in Bosnia dove era stato inviato dal suo giornale, incontra Elisa. La vicinanza di Elisa aiuterà Massimo ad affrontare la verità sulla sua infanzia ed il suo passato.
“(…) Bellocchio è un regista capace di accensioni folgoranti più che un vero narratore, o meglio racconta proprio attraverso immagini capaci di condensare in un lampo tutto un mondo, un conflitto, una vertigine interiore. Così, emoziona quando intreccia il destino di Massimo a incontri brevi ma decisivi, come quello con il professore-sacerdote che gli dà una sonora lezione di vita, il sempre magnifico Roberto Herlitzka; o quello, notturno e avventuroso, con l’innominato ‘presidente’ (…). Ma segna un po’ il passo quando il povero Massimo (…) viene lasciato solo con i suoi fantasmi (Belfagor, terrificante serie tv anni 60), con i ricordi della madre (l’inedita e intonatissima Barbara Ronchi), o con quel padre reticente e bugiardo (…). Come se questa storia così vera e così vicina finisse per inibire un regista (pensiamo a ‘Buongiorno, notte’), abituato alla più totale inventiva e libertà.” (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 13 maggio 2016).
BIANCA & GREY E LA POZIONE MAGICA di  A. Galat
In una lontana terra magica, in un piccolo villaggio pittoresco immerso tra prati verdi e dolci colline, vive un gregge di pecore. Ma la loro vita viene interrotta quando un branco di lupi si accampa in un burrone nelle vicinanze. In conformità con le antiche tradizioni, il capobranco Magra annuncia che il suo futuro successore dovrà mostrarsi il più forte tra i suoi rivali. Quando il potente e sanguinario Ragear si fa avanti, l’unico lupo con il coraggio di sfidarlo è Grey, il favorito del branco, ma goffo e senza speranze. Per diventare un leader e conquistare l’amore di Bianca, Grey si reca nel bosco, dove scopre un campo di conigli. È qui che il coniglio indovino Mami gli dà una pozione magica. Grey beve la pozione e torna alla tana dei lupi, ma al suo arrivo scopre di essere stato trasformato in… un ariete!.
AGNUS DEI di A. Fontaine
Polonia, dicembre 1945. Mathilde Beaulieu, giovane collaboratrice della Croce Rossa responsabile dei sopravvissuti francesi prima del loro rimpatrio, viene chiamata a prestare soccorso a una suora polacca. Riluttante sulle prime, Mathilde infine accetta di seguirla nel convento di suore benedettine in cui, lontano dal mondo che le circonda, vivono una trentina di religiose. Qui, Mathilde scoprirà che molte di loro sono state sottoposte a violenze carnali da parte di soldati sovietici e che sono in procinto di partorire. A poco a poco, l’atea e razionalista Mathilde svilupperà una complessa relazione con queste suore saldamente fedeli alle regole della loro vocazione….
“(…) è un film intenso e vigoroso che Anne Fontaine ha girato avendo intercettato la vera storia di Madeleine Paulia – conservata in alcuni appunti -, medico ufficiale delle Forze interne francesi nominata nell’aprile del 1945 primario all’ospedale francese di Varsavia e in forza alla Croce Rossa, con duecento missioni svolte in territorio polacco. In queste circostanze ebbe modo di scoprire l’orrore degli stupri perpetrati dai russi, che non avevano risparmiato di abusare per giorni anche di quelle monache, lasciandone sette incinte. (…) La regista, con squisita sensibilità femminile e assoluto rispetto per un tema così forte e doloroso – sono perfetti, talvolta strazianti, i dialoghi, e delicatissimi, sofferenti i volti delle consacrate – si mette a lato di Mathilde, conservandone lo stupore e l’angoscia (…). E senza tesi dimostrative: lo spettatore attento non può che entrare in sintonia profonda con quei volti di donne – sono tutte eccezionali le attrici – e con le domande, alcune senza risposta, che le monache e il medico si pongono. Passando dall’oscurità alla luce (…).” (Luca Pellegrini, ‘Avvenire’, 10 aprile 2016).