Programmazione Cinema Italia dal 31-10 al 06-11

lunedì 31 ottobre:
ore 18.30 – PETS VITA DA ANIMALI (€ 4)
ore 21 – QUALCOSA DI NUOVO
martedì 1 novembre:
ore 16.00 – PETS VITA DA ANIMALI (€ 4)
ore 18.15 – QUALCOSA DI NUOVO
ore 20.30  – QUALCOSA DI NUOVO
mercoledì 2 novembre:
ore 18.30 e 21 – LES SOUVENIRS (cineforum – ingresso € 4)
sabato 5 novembre:
ore 18.30 – TROLLS
ore 21 – LA PELLE DELL’ORSO
domenica 6 novembre:
ore 16.00 – TROLLS
ore 18.15 e 20.30 – LA PELLE DELL’ORSO
martedì 8 novembre:
ore 18.30 – LA PELLE DELL’ORSO
ore 20.30  – L’ETA’ DELL’ORO (dal Bolshoi di Mosca il balletto al cinema – ingresso € 10) – evento registrato a Mosca il 16 ottobre 2016
mercoledì 9 novembre:
ore 18.30 e 21 – EDDIE THE EAGLE (cineforum – ingresso € 4)

PETS VITA DA ANIMALI di C. Reanud
Il cane Max vive in massima serenità il suo tran tran con la padrona, almeno finché questa non torna a casa con l’enorme Duke, salvato da un canile: dovrà convivere con lui d’ora in poi. L’inevitabile tensione trasforma il primo giorno in un disastro colossale: Max e Duke si ritrovano lontanissimi da casa, mentre i cani loro amici (tra cui l’innamoratissima Gidget) cercano di raggiungerli, e una banda di animali selvatici nascosti nelle fogne, capitanati dal folle coniglio Nevosetto, vuole la loro pelle.
Non c’è dubbio quindi che lo spettacolo valga il prezzo del biglietto, ma proprio il paragone con quello stile d’antan evidenzia l’unico vero limite di Pets: nell’horror vacui di una sceneggiatura e di una regia che hanno paura di rallentare e di lasciarci accarezzare i simpatici quadrupedi, il film è ricolmo di simpatia, ma è scarso in tenerezza, dolcezza ed empatia. Il rischio è che, trasformando un film in un otto volante giullaresco, si metta a repentaglio la capacità dei migliori personaggi animati di mettere radici nel cuore.
QUALCOSA DI NUOVO di C. Comencini
Cristina Comencini torna alla regia con Qualcosa di nuovo, libero adattamento di una sua pièce teatrale di successo, La scena, portando al cinema questa storia tutta al femminile, fatta di due amiche quarantenni in crisi sentimentale che ritrovano smalto e vigore dopo l’entrata in scena di un amante diciannovenne.
Tratto dallo spettacolo teatrale La scena e alla cui sceneggiatura hanno collaborato anche Giulia Calenda e Paola Cortellesi che ne è anche una delle protagoniste, Qualcosa di nuovo porta al cinema l’amicizia tra Lucia e Maria (Micaela Ramazzotti), due donne, quarantenni, diametralmente opposte ma per questo indispensabili l’una per l’altra che vivono, per due motivi differenti,  una crisi sentimentale. Un giorno a rivoluzionare le loro vite arriva Luca (Eduardo Valdarnini), 19enne in cerca della propria strada,  che farà riscoprire ad entrambe le due donne un po di loro stesse che col tempo avevano perso.
LES SOUVENIRS di J-P. Rouve
Romain ha ventitré anni, il sogno di scrivere, una ragazza da innamorare e una nonna da amare. Confusa e sola dopo la morte del consorte, la nonna di Romain viene ‘ricoverata’ dai figli in una casa per anziani a cui ‘reagisce’ digiunando e ripiegandosi nei suoi ricordi. Irrequieta e decisa a risalire il suo passato, la donna scappa dal ricovero imposto e getta in ambasce i tre figli. Ma Romain non si scoraggia, seguendo le tracce e una cartolina che lo conducono a Étretat. Il viaggio alla ricerca della nonna perduta diventa per il nipote un debutto alla vita e il prologo al suo romanzo più bello.
Les Souvenirs, adattamento del romanzo omonimo di David Foenkinos, è un feel-good movie alla francese, un inno al tempo che passa, alla giovinezza, alla senilità e a tutto quello che scorre tra le due stagioni della vita. Investigatore del proprio passato e delle leggende che hanno fondato la sua storia, la sua famiglia, il suo avvenire, il giovane protagonista intraprende un viaggio nei ricordi della propria nonna che la guerra strappò alla scuola e a una vita che aveva appena imparato a conoscere. Diretto da Jean-Paul Rouve, autore di un cinema delicato che combina malinconia e sorriso, Les Souvenirs non ha niente di rivoluzionario ma è impossibile da dimenticare perché svolge una trama minimale in cui ciascuno può riconoscersi. Perché espone, ancora e soprattutto, le cose della vita, quelle con cui ci confrontiamo ogni giorno e quelle con cui prima o poi tutti facciamo i conti: la difficoltà di comprendere i propri genitori, quella di afferrare i propri figli, l’amore coniugale, la vecchiaia, la pensione, il desiderio di creare, la bellezza dell’azzardo..
TROLLS di M. Mitchell
È il progetto DreamWorks più atteso dell’anno ed è anche tra i più misteriosi. Finora infatti non era trapelata alcuna immagine di Trolls che ci facesse capire qualcosa di più su questo adattamento cinematografico ispirato ai celebri bambolotti danesi dotati di folte chiome coloratissime.
Trolls è già stato descritto come una commedia musicale che racconterà le origini di questi strani personaggi e di come hanno ottenuto le loro vivaci e colorate capigliature.
La commedia musicale  “Trolls“, distribuita dalla 20th Century Fox, uscirà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 27 ottobre 2016. Il nuovo film di animazione diretto da Mike Mitchell e Walt Dohrn, basato sulle Troll dolls ideate da Thomas Dam, ha come protagonisti La Principessa Poppy e Branch, rispettivamente doppiati da Anna Kendrick e Justin Timberlake. Tra gli altri doppiatori del film anche: Gwen Stefani, James Corden, Russell Brand, Icona Pop, Kunal Nayyar, Ron Funches e GloZell.
Tutto ha inizio da un‘epica avventura che vede la Principessa Poppy unire le forze con Branch  avventurandosi ben oltre il mondo a loro conosciuto per salvare il re della Foresta dei Troll, che è stato rapito. Questa ricerca metterà a dura prova la loro forza e svelerà il mito di come i troll sono venuti in possesso dei loro capelli dai vivaci colori.
LA PELLE DELL’ORSO di M. Segato
Siamo negli anni ’50. Pietro (Marco Paolini) è un uomo burbero sulla cinquantina, che lavora in una cava nelle Dolomiti italiane. Il suo abuso di vino e la sua natura riservata lo hanno rapidamente trasformato nello zimbello del paese. È severo con il figlio Domenico (Leonardo Mason), e dopo la morte della madre, il loro rapporto è diventato sempre più difficile. Una notte, mentre è seduto al suo solito bar tracannando vino, Pietro sente il suo spietato e arrogante capo Crepaz (Paolo Pierobon) parlare del “diavolo”, un orso che da tempo minaccia il villaggio e preda il bestiame, provocando paura e apprensione tra la popolazione. Stanco di essere denigrato dai compaesani, Pietro fa una proposta a Crepaz: ucciderà l’orso in cambio di 600.000 lire, ma se fallisce dovrà lavorare senza paga per un anno intero. All’alba, contro ogni previsione, Pietro parte per la foresta, determinato a dimostrare il suo valore e a riguadagnarsi l’orgoglio con un gesto eroico finale.
Segato debutta con una storia di formazione che affronta il delicato rapporto padre-figlio tra un sempliciotto e il suo fragile figlio, timidissimo, che non sa quasi niente della sua defunta madre. Fin dall’inizio, il regista crea ambienti arcaici e rurali e, con l’aiuto della direttrice della fotografia Daria D’Antonio (che ha lavorato con Massimo Coppola, Valeria Golino e Pietro Marcello in passato), immerge lo spettatore in un passato in cui la virilità di un uomo e la sua reputazione nella comunità erano tutto ciò che aveva.

Il 13 novembre 2016 alle 19.45 il regista del film MARCO SEGATO incontrerà il pubblico prima della proiezione delle 20.30.

L’ETA’ DELL’ORO (il balletto del Bolshoi)
di Dmitri Shostakovich
In una città sul mare, dove prosperano affari loschi e criminalità, il cabaret de L’Età dell’oro è  il ritrovo notturno preferito di ballerini, banditi e giovani gozzovigliatori.
Il  giovane  pescatore  Boris  si  innamora  di  Rita,  una  bellissima  ballerina  che  però  è  anche l’amica di uno dei gangster locali….

EDDIE THE EAGLE di D. Fletecher

Ispirato alla vera storia di Eddie Edwards, il film narra la scalata di un insolito atleta che vuole raggiungere il suo sogno: gareggiare per il salto con gli sci e rappresentare la Gran Bretagna alle Olimpiadi Invernali. 1973, il piccolo Eddie, nonostante i suoi problemi fisici e i genitori che continuamente si oppongono, coltiva il sogno di gareggiare nella più prestigiosa delle competizioni, le Olimpiadi. Crescendo scopre la disciplina del salto con gli sci, una categoria ormai abbandonata dall’Inghilterra, e decide di candidarsi per le qualifiche in Germania e rappresentare la Gran Bretagna alle Olimpiadi di Calgary del 1988.
Eddie the Eagle è un biopic e un film sportivo, ma questa volta il protagonista è un ragazzo normale, come diremmo oggi un nerd che diventa un eroe, superando una sfida quasi impossibile, spinto dalla sua grande forza di volontà e da un allenatore fuori dagli schemi: l’ex campione Chuck Berghorn (Hugh Jackman)…..

Programmazione Cinema Italia dal 25-10 al 30-10

martedì 25 ottobre:
ore 18.30 – NERUDA (€ 4)
ore 21 – I PUGNI IN TASCA  (1° CICLO FILM INDIMENTICABILI – ingresso € 3)
mercoledì 26 ottobre:
ore 18.30  e 21 – L’EFFETTO ACQUATICO (cineforum – ingresso € 4)
giovedì 27 ottobre:
ore 18.30  e 20.30 – A TEMPO DEBITO  (ciclo cinema di classe – ingresso € 5)
sarà presente in sala alla proiezione delle ore 20.30 il regista Christian Cinetto
sabato 29 ottobre:
ore 18.30 – PETS VITA DA ANIMALI (€ 4)
ore 21 – QUALCOSA DI NUOVO
domenica 30 ottobre:
ore 16.00 – QUALCOSA DI NUOVO
ore 18.00 – PETS VITA DA ANIMALI (€ 4)
ore 20.30  – QUALCOSA DI NUOVO
lunedì 31 ottobre:
ore 18.30 – PETS VITA DA ANIMALI (€ 4)
ore 21 – QUALCOSA DI NUOVO
martedì 1 novembre:
ore 16.00 – PETS VITA DA ANIMALI (€ 4)
ore 18.15 – QUALCOSA DI NUOVO
ore 20.30  – QUALCOSA DI NUOVO (€ 4)
mercoledì 2 novembre:
ore 18.30 e 21 – LES SOUVENIRS (cineforum – ingresso € 4)
NERUDA di P. Larrain
Cile, 1948. Il governo di Gabriel Gonzalez Videla, eletto grazie ai voti della sinistra, sceglie di abbracciare la politica statunitense e di condannare il comunismo alla clandestinità. Pablo Neruda, poeta, senatore e massima personalità artistica del Paese, avversa decisamente questa decisione, fino a diventare il ricercato numero 1. In accordo con il partito comunista, Neruda sceglie l’esilio anziché il carcere, ma per riuscire a fuggire deve fare i conti con Oscar Peluchonneau, l’ispettore di polizia che Videla sguinzaglia contro di lui.
Ogni possibile timore sull’approccio di Pablo Larrain alla materia scottante che riguarda il suo celebre omonimo, il poeta e “Senatore” Neruda, risulta totalmente privo di fondamento. Il crudo e nozionistico realismo del biopic è un approccio che non viene mai preso in considerazione, a dispetto del laconico titolo che si limita al cognome del protagonista. La prima e folgorante sequenza è già indicativa. Con un interessante gioco di angolazioni dell’inquadratura e di sfruttamento degli spazi del profilmico il regista illustra la capacità oratoria di Neruda e il misto di invidia e risentimento verso di lui che monta presso i suoi nemici. Anima e voce dello spirito identitario cileno, Pablo Neruda è come se accompagnasse con la sua poesia di ribellione e di intenso amore per la vita le vicende tragiche – future per lui ma passate per Larrain e chi guarda il film – di un popolo glorioso e insieme macchiato dall’infamia.
I PUGNI IN TASCA di M. Bellocchio
Quattro fratelli vivono in una grande villa di famiglia sulle colline del Piacentino con la madre cieca. Augusto, il maggiore, è l’unico ad avere un lavoro. Giulia ne è morbosamente innamorata. Gli altri due sono Leone, affetto da ritardo mentale e Ale dal carattere nevrotico e solitario. Sarà quest’ultimo a far saltare i già precari equilibri familiari.
All’epoca dell’uscita del film in Francia (1966) Jean De Baroncelli scrisse su “Le Monde”: “Attaccando direttamente la cellula familiare, che è in Italia la meglio protetta e la più rispettata di tutto il corpo sociale, denunciando con una violenza sbalorditiva la commedia dei buoni sentimenti che regge le relazioni tra i genitori e i figli e dei figli tra di loro, Marco Bellocchio si rivolta anche contro tutte le altre convenzioni, morali, religiose e borghesi che soffocano i suoi eroi”. Questo fu l’effetto che esercitò all’uscita il film d’esordio dell’allora ventiseienne regista.
L’EFFETTO ACQUATICO di S. Anspach
Samir, gruista a Montreuil, ha perso la testa per Agathe, ruvida istruttrice di nuoto occupata nella piscina municipale del quartiere. Nuotatore provetto, Samir si compra un costume e si finge principiante per agganciarla. Tra una bracciata e l’altra, le cose sembrano procedere nella corsia giusta ma un imprevisto costringe Samir a svelare la bugia. E le bugie non piacciono ad Agathe che vola in Islanda per rappresentare la Francia a un congresso di istruttori. Pazzo d’amore, Samir la segue fino al ‘polo Nord’ ….
Storia d’amore coi piedi nell’acqua e il cloro negli occhi, L’effetto acquatico è un feel-good movie sospeso tra due patrie, l’Islanda materna di Sólveig Anspach e la banlieue parisienne dove l’autrice viveva soltanto un anno fa. Prima di essere sconfitta dal cancro. Film postumo, L’effetto acquatico celebra la gioia di una nuova vita, a risarcimento parziale di una perdita. Come i suoi protagonisti la commedia avanza a bracciate risalendo a bordo piscina per rituffarsi di nuovo. Perché il cinema della Anspach non è interessato a cercare sul fondo. Alla maniera di Back Soon o Queen of Montreuil, la regista preferisce nuotare che immergersi, l’atletica del cuore all’illusione dell’esplorazione, la disciplina dell’assurdo al falso ideale di profondità.
 
A TEMPO DEBITO di C. Cinetto
C’è il tempo, che in prigione è un elemento centrale con le sue scadenze rigide e il suo lento scorrere. C’è poi il debito, che ogni detenuto deve pagare alla società. “A tempo debito”, infine, un motto comune che esprime ineluttabilità, attesa, precarietà. Richiama tutto questo “A tempo debito”, ultimo film del regista padovano Christian Cinetto prodotto dalla casa padovana Jengafilm, in proiezione in anteprima nazionale venerdì alle 20.45 al cinema Multiastra di via Tiziano Aspetti. Un documentario che racconta la realtà del carcere circondariale di Padova e dei suoi detenuti, finanziato fra mille difficolta con fondi regionali e crowdfunding.
«Quello delle carceri», spiega Cinetto, «è un argomento controverso: da un lato il pubblico esprime grande interesse per le condizioni dei carcerati, dall’altro, però, il sentimento generalmente diffuso è il risentimento. E c’è il desiderio, una volta assicurati alla giustizia, di dimenticarsene. Eppure, espiata la pena, queste persone dovranno uscire. Sarebbe naturale chiedersi che tipo di persone saranno quando usciranno. Con questo documentario abbiamo voluto dare un volto al loro lato umano, per ricordare agli.
PETS VITA DA ANIMALI di C. Reanud
Il cane Max vive in massima serenità il suo tran tran con la padrona, almeno finché questa non torna a casa con l’enorme Duke, salvato da un canile: dovrà convivere con lui d’ora in poi. L’inevitabile tensione trasforma il primo giorno in un disastro colossale: Max e Duke si ritrovano lontanissimi da casa, mentre i cani loro amici (tra cui l’innamoratissima Gidget) cercano di raggiungerli, e una banda di animali selvatici nascosti nelle fogne, capitanati dal folle coniglio Nevosetto, vuole la loro pelle.
Non c’è dubbio quindi che lo spettacolo valga il prezzo del biglietto, ma proprio il paragone con quello stile d’antan evidenzia l’unico vero limite di Pets: nell’horror vacui di una sceneggiatura e di una regia che hanno paura di rallentare e di lasciarci accarezzare i simpatici quadrupedi, il film è ricolmo di simpatia, ma è scarso in tenerezza, dolcezza ed empatia. Il rischio è che, trasformando un film in un otto volante giullaresco, si metta a repentaglio la capacità dei migliori personaggi animati di mettere radici nel cuore.
QUALCOSA DI NUOVO di C. Comencini
Cristina Comencini torna alla regia con Qualcosa di nuovo, libero adattamento di una sua pièce teatrale di successo, La scena, portando al cinema questa storia tutta al femminile, fatta di due amiche quarantenni in crisi sentimentale che ritrovano smalto e vigore dopo l’entrata in scena di un amante diciannovenne.
Tratto dallo spettacolo teatrale La scena e alla cui sceneggiatura hanno collaborato anche Giulia Calenda e Paola Cortellesi che ne è anche una delle protagoniste, Qualcosa di nuovo porta al cinema l’amicizia tra Lucia e Maria (Micaela Ramazzotti), due donne, quarantenni, diametralmente opposte ma per questo indispensabili l’una per l’altra che vivono, per due motivi differenti,  una crisi sentimentale. Un giorno a rivoluzionare le loro vite arriva Luca (Eduardo Valdarnini), 19enne in cerca della propria strada,  che farà riscoprire ad entrambe le due donne un po di loro stesse che col tempo avevano perso.
LES SOUVENIRS di J-P. Rouve
Romain ha ventitré anni, il sogno di scrivere, una ragazza da innamorare e una nonna da amare. Confusa e sola dopo la morte del consorte, la nonna di Romain viene ‘ricoverata’ dai figli in una casa per anziani a cui ‘reagisce’ digiunando e ripiegandosi nei suoi ricordi. Irrequieta e decisa a risalire il suo passato, la donna scappa dal ricovero imposto e getta in ambasce i tre figli. Ma Romain non si scoraggia, seguendo le tracce e una cartolina che lo conducono a Étretat. Il viaggio alla ricerca della nonna perduta diventa per il nipote un debutto alla vita e il prologo al suo romanzo più bello.
Les Souvenirs, adattamento del romanzo omonimo di David Foenkinos, è un feel-good movie alla francese, un inno al tempo che passa, alla giovinezza, alla senilità e a tutto quello che scorre tra le due stagioni della vita. Investigatore del proprio passato e delle leggende che hanno fondato la sua storia, la sua famiglia, il suo avvenire, il giovane protagonista intraprende un viaggio nei ricordi della propria nonna che la guerra strappò alla scuola e a una vita che aveva appena imparato a conoscere. Diretto da Jean-Paul Rouve, autore di un cinema delicato che combina malinconia e sorriso, Les Souvenirs non ha niente di rivoluzionario ma è impossibile da dimenticare perché svolge una trama minimale in cui ciascuno può riconoscersi. Perché espone, ancora e soprattutto, le cose della vita, quelle con cui ci confrontiamo ogni giorno e quelle con cui prima o poi tutti facciamo i conti: la difficoltà di comprendere i propri genitori, quella di afferrare i propri figli, l’amore coniugale, la vecchiaia, la pensione, il desiderio di creare, la bellezza dell’azzardo..
LA PELLE DELL’ORSO di M. Segato
dal 5 novembre
Siamo negli anni ’50. Pietro (Marco Paolini) è un uomo burbero sulla cinquantina, che lavora in una cava nelle Dolomiti italiane. Il suo abuso di vino e la sua natura riservata lo hanno rapidamente trasformato nello zimbello del paese. È severo con il figlio Domenico (Leonardo Mason), e dopo la morte della madre, il loro rapporto è diventato sempre più difficile. Una notte, mentre è seduto al suo solito bar tracannando vino, Pietro sente il suo spietato e arrogante capo Crepaz (Paolo Pierobon) parlare del “diavolo”, un orso che da tempo minaccia il villaggio e preda il bestiame, provocando paura e apprensione tra la popolazione. Stanco di essere denigrato dai compaesani, Pietro fa una proposta a Crepaz: ucciderà l’orso in cambio di 600.000 lire, ma se fallisce dovrà lavorare senza paga per un anno intero. All’alba, contro ogni previsione, Pietro parte per la foresta, determinato a dimostrare il suo valore e a riguadagnarsi l’orgoglio con un gesto eroico finale.
Segato debutta con una storia di formazione che affronta il delicato rapporto padre-figlio tra un sempliciotto e il suo fragile figlio, timidissimo, che non sa quasi niente della sua defunta madre. Fin dall’inizio, il regista crea ambienti arcaici e rurali e, con l’aiuto della direttrice della fotografia Daria D’Antonio (che ha lavorato con Massimo Coppola, Valeria Golino e Pietro Marcello in passato), immerge lo spettatore in un passato in cui la virilità di un uomo e la sua reputazione nella comunità erano tutto ciò che aveva.

Programmazione Cinema Italia dal 18-10 al 23-10

martedì 18 ottobre:
ore 19 – I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA (racconti del viaggio che cambia le vite) (€ 4)
ore 21 – IL TERZO UOMO  (1° CICLO FILM INDIMENTICABILI – ingresso € 3)
versione originale sottotitolata in italiano
mercoledì 19 ottobre:
ore 18.30 e 21 – FLORIDA (cineforum – ingresso € 4)
Saranno presenti in sala l’Associazione Psiche 2000 ed il dott. Marino Formilan, geriatra.
sabato 22 ottobre:
ore 18.30 – PETS VITA DA ANIMALI
ore 21 – NERUDA
domenica 23 ottobre:
ore 16.00 – PETS VITA DA ANIMALI
ore 18.15 e 20.30  – NERUDA
martedì 25 ottobre:
ore 18.30 – NERUDA (€ 4)
ore 21 – I PUGNI IN TASCA  (1° CICLO FILM INDIMENTICABILI – ingresso € 3)
mercoledì 26 ottobre:
ore 18.30  e 21 – L’EFFETTO ACQUATICO (cineforum – ingresso € 4)

I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA di F. Dipinto
Il giovane regista Fabio Dipinto ci accompagna alla scoperta dell’affascinante Via Francigena, un antico cammino che unisce Colle del Gran San Bernardo a Roma, ma soprattutto delle storie di coloro che hanno scelto di intraprendere la straordinaria esperienza del cammino.
Pellegrini, ospitalieri, traghettatori e volontari sono i protagonisti indiscussi de “I Volti della Via Francigena”, un documentario corale che ripercorre uno degli itinerari più belli del nostro Paese, riscoperto soltanto di recente, attraverso le testimonianza di chi, in una veste o nell’altra, ha vissuto la sua magia.
Alla base di questo viaggio, segnato dalla fatica e dalla meraviglia, ci sono storie e motivazioni diverse. Si parte per conoscere se stessi, per mettersi alla prova o per semplice voglia di conoscere il proprio territorio e la sua storia.
THE THIRD MAN (il terzo uomo) di C. Reed
versione originale sottotitolata in italiano
Film noir di culto ambientato in una Vienna sconvolta dal conflitto mondiale, dove uno scrittore americano di romanzi d’avventura, Holly Martins, si reca per incontrare il misterioso amico d’infanzia, Harry Lime, magistralmente interpretato da Orson Welles.
“The Third Man è il film emblematico di un’Europa disorientata, sconvolta dalla Seconda guerra mondiale, che cerca i propri punti di riferimento lungo le strade della Guerra fredda. È la visione romanzesca di un mondo devastato di cui, nello stesso periodo, ma a Berlino invece che a Vienna, Billy Wilder offre la satira in Scandalo internazionale mentre Roberto Rossellini ne riflette la disperazione in Germania anno zero. [..] Il film segna il trionfo dello scrittore Graham Greene che firma la storia originale per lo schermo prima di pubblicarne il romanzo, del direttore della fotografia Robert Krasker che adatta al cinema inglese l’estetica espressionistica del noir, e soprattutto di Carol Reed che passa senza sforzo apparente dal grottesco al malinconico.
FLORIDA di F. Le Guay
Claude Lherminier è stato proprietario e dirigente di un’importante cartiera di Annecy ed è ora un ottantenne che inizia a sentire, senza volerli ammettere, i primi importanti segni della demenza senile. La figlia Carole, che lo ha sostituito nella direzione aziendale, cerca di occuparsene affidandolo a badanti che lui mette, più o meno scientemente, in difficoltà. C’è poi un suo desiderio ricorrente al quale non vuole rinunciare: rivedere l’altra figlia, Alice, che vive in Florida.
Dopo averci regalato due piccoli gioielli della cinematografia d’ Oltralpe (Le donne del 6° piano e Molière in bicicletta), Philippe Le Guay rivolge il proprio sguardo a quel momento difficile nella vita di molti in cui i figli si trovano a divenire genitori dei propri genitori. Da una parte c’è la fortuna di avere il padre (o la madre) ancora in vita ma dall’altra c’è il ‘peso’ di gestirne le apparenti stravaganze che sono invece segni del progredire del disagio psichico.
PETS VITA DA ANIMALI di C. Reanud
Il cane Max vive in massima serenità il suo tran tran con la padrona, almeno finché questa non torna a casa con l’enorme Duke, salvato da un canile: dovrà convivere con lui d’ora in poi. L’inevitabile tensione trasforma il primo giorno in un disastro colossale: Max e Duke si ritrovano lontanissimi da casa, mentre i cani loro amici (tra cui l’innamoratissima Gidget) cercano di raggiungerli, e una banda di animali selvatici nascosti nelle fogne, capitanati dal folle coniglio Nevosetto, vuole la loro pelle.
Non c’è dubbio quindi che lo spettacolo valga il prezzo del biglietto, ma proprio il paragone con quello stile d’antan evidenzia l’unico vero limite di Pets: nell’horror vacui di una sceneggiatura e di una regia che hanno paura di rallentare e di lasciarci accarezzare i simpatici quadrupedi, il film è ricolmo di simpatia, ma è scarso in tenerezza, dolcezza ed empatia. Il rischio è che, trasformando un film in un otto volante giullaresco, si metta a repentaglio la capacità dei migliori personaggi animati di mettere radici nel cuore.
NERUDA di P. Larrain
Cile, 1948. Il governo di Gabriel Gonzalez Videla, eletto grazie ai voti della sinistra, sceglie di abbracciare la politica statunitense e di condannare il comunismo alla clandestinità. Pablo Neruda, poeta, senatore e massima personalità artistica del Paese, avversa decisamente questa decisione, fino a diventare il ricercato numero 1. In accordo con il partito comunista, Neruda sceglie l’esilio anziché il carcere, ma per riuscire a fuggire deve fare i conti con Oscar Peluchonneau, l’ispettore di polizia che Videla sguinzaglia contro di lui.
Ogni possibile timore sull’approccio di Pablo Larrain alla materia scottante che riguarda il suo celebre omonimo, il poeta e “Senatore” Neruda, risulta totalmente privo di fondamento. Il crudo e nozionistico realismo del biopic è un approccio che non viene mai preso in considerazione, a dispetto del laconico titolo che si limita al cognome del protagonista. La prima e folgorante sequenza è già indicativa. Con un interessante gioco di angolazioni dell’inquadratura e di sfruttamento degli spazi del profilmico il regista illustra la capacità oratoria di Neruda e il misto di invidia e risentimento verso di lui che monta presso i suoi nemici. Anima e voce dello spirito identitario cileno, Pablo Neruda è come se accompagnasse con la sua poesia di ribellione e di intenso amore per la vita le vicende tragiche – future per lui ma passate per Larrain e chi guarda il film – di un popolo glorioso e insieme macchiato dall’infamia.
I PUGNI IN TASCA di M. Bellocchio
Quattro fratelli vivono in una grande villa di famiglia sulle colline del Piacentino con la madre cieca. Augusto, il maggiore, è l’unico ad avere un lavoro. Giulia ne è morbosamente innamorata. Gli altri due sono Leone, affetto da ritardo mentale e Ale dal carattere nevrotico e solitario. Sarà quest’ultimo a far saltare i già precari equilibri familiari.
All’epoca dell’uscita del film in Francia (1966) Jean De Baroncelli scrisse su “Le Monde”: “Attaccando direttamente la cellula familiare, che è in Italia la meglio protetta e la più rispettata di tutto il corpo sociale, denunciando con una violenza sbalorditiva la commedia dei buoni sentimenti che regge le relazioni tra i genitori e i figli e dei figli tra di loro, Marco Bellocchio si rivolta anche contro tutte le altre convenzioni, morali, religiose e borghesi che soffocano i suoi eroi”. Questo fu l’effetto che esercitò all’uscita il film d’esordio dell’allora ventiseienne regista.
L’EFFETTO ACQUATICO di S. Anspach
Samir, gruista a Montreuil, ha perso la testa per Agathe, ruvida istruttrice di nuoto occupata nella piscina municipale del quartiere. Nuotatore provetto, Samir si compra un costume e si finge principiante per agganciarla. Tra una bracciata e l’altra, le cose sembrano procedere nella corsia giusta ma un imprevisto costringe Samir a svelare la bugia. E le bugie non piacciono ad Agathe che vola in Islanda per rappresentare la Francia a un congresso di istruttori. Pazzo d’amore, Samir la segue fino al ‘polo Nord’ ….
Storia d’amore coi piedi nell’acqua e il cloro negli occhi, L’effetto acquatico è un feel-good movie sospeso tra due patrie, l’Islanda materna di Sólveig Anspach e la banlieue parisienne dove l’autrice viveva soltanto un anno fa. Prima di essere sconfitta dal cancro. Film postumo, L’effetto acquatico celebra la gioia di una nuova vita, a risarcimento parziale di una perdita. Come i suoi protagonisti la commedia avanza a bracciate risalendo a bordo piscina per rituffarsi di nuovo. Perché il cinema della Anspach non è interessato a cercare sul fondo. Alla maniera di Back Soon o Queen of Montreuil, la regista preferisce nuotare che immergersi, l’atletica del cuore all’illusione dell’esplorazione, la disciplina dell’assurdo al falso ideale di profondità.

LO SGUARDO APERTO.

In occasione del “Giubileo della Misericordia” indetto da Papa Francesco, l’ACEC e il Cinema Italia di Dolo, in collaborazione con la Fondazione Comunicazione e Cultura della CEI, promuove la XII edizione dell’iniziativa rivolta alle Sale della Comunità che quest’anno avrà il titolo: LO SGUARDO APERTO – Segni di misericordia nel cinema, nel teatro, nella cultura.
“L’architrave che sorregge la vita della Chiesa è la misericordia. Tutto della sua azione pastorale dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui si
indirizza ai credenti; nulla del suo annuncio e della sua testimonianza verso il mondo può essere privo di misericordia. La credibilità della Chiesa passa
attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole. La Chiesa «vive un desiderio inesauribile di offrire
misericordia » (Bolla di indizione – Misericordiae Vultus)”.
Con questa attenzione si propone un percorso formato dalla visione di due film con la presenza in sala di esperti della tematica e di un regista.

In merito si allega la locandina e si chiede di darne ampia comunicazione.

Programmazione Cinema Italia dal 10-10 al 15-10

lunedì 10 ottobre:
ore 18.30/21 – JUVENTUS STORY (ingresso € 10 – ridotto € 8 – preventive dal 13-09)
martedì 11 ottobre:
ore 18.30 – JUVENTUS STORY (ingresso € 10 – ridotto € 8 – preventive dal 13-09)
ore 21 – LUMIERE!  (1° CICLO FILM INDIMENTICABILI – ingresso € 3)
mercoledì 12 ottobre:
ore 18.30 – JUVENTUS STORY (ingresso € 10 – ridotto € 8 – preventive dal 13-09)
ore 21 inizio cineforum: I CORTI DELLA FICE (€ 4)
venerdì 14 ottobre:
ore 18.30 e 20 – I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA (racconti del viaggio che cambia le vite) (€ 5)
ore 21 – L’EFFETTO ACQUATICO
sabato 15 ottobre:
ore 18.30 e 20 – I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA (racconti del viaggio che cambia le vite) (€ 5)
ore 21 – L’EFFETTO ACQUATICO
martedì 18 ottobre:
ore 19 – I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA (racconti del viaggio che cambia le vite) (€ 5)
ore 21 – IL TERZO UOMO  (1° CICLO FILM INDIMENTICABILI – ingresso € 3)
versione originale sottotitolata in italiano
mercoledì 19 ottobre:
ore 18.30 e 20.30 – FLORIDA (cineforum – ingresso € 4)   
JUVENTUS STORY di M. e M. La Villa
Bianconeri – Juventus Story è il film che narra la storia leggendaria della famiglia Agnelli e della sua mitica squadra: Juventus F.C.
Con immagini esclusive ed interviste ai nomi più illustri del calcio mondiale, ripercorreremo le fasi salienti che hanno contribuito a costruire il sogno della Juventus e seguiremo i bianconeri nel cammino che li ha portati alla conquista della terza stella e al riscatto finale. Un viaggio stimolante che intreccia momenti cruciali della loro appassionante avventura, rivelando il profondo legame tra la famiglia Agnelli e la squadra. Su e giù dal campo è amore, guerra e cinema…. Fino alla fine.
LUMIERE! di T. Fremaux
Nel 1895 i Lumière inventano il cinematografo, la macchina magica capace di riprendere il mondo. I loro operatori, inviati ai quattro angoli della terra, danno inizio alla più grande avventura della modernità: catturare la vita, interpretarla, raccontarla. Città, paesaggi, uomini, donne, bambini, animali, il lavoro, il gioco, il mare, la folla, la solitudine: la bellezza luminosa e potente di queste vedute lascia ancora senza fiato. Messa in scena, travelling, trucchi, remake: i fratelli di Lione hanno inventato il cinematografo e stanno inventando il cinema.
114 film realizzati tra il 1895 e il 1905, i pochi che tutti conoscono (l’uscita dalle officine, l’arrivo del treno, l’innaffiatore innaffiato, tutta Parigi ai nostri piedi salendo sulla torre Eiffel) e tante gemme sconosciute, vengono presentati per la prima volta nel nuovissimo restauro digitale in 4K.
Commento letto da Valerio Mastandrea.
CORTI DELLA FICE di Oren Moverman
Serata dedicata ai nuovi film brevi che compongono la XVII edizione dell’iniziativa FICE CORTOMETRAGGI CHE PASSIONE. La FICE propone questo evento come possibilità di visionare le opere di emergenti artisti che nel futuro potranno lasciare il segno a livello cinematografico.
Il dettaglio dei titoli è il seguente:
1. IL SERPENTE di Nicola Prosatore (15’)
2. DUE PIEDI SINISTRI di Isabella Salvetti (6’)
3. EYES di Gianluca Lasaracina (2’)
4. BLACK COMEDY di Luigi Pane (15’)
5. A QUESTO PUNTO di Antonio Losito (19’)
6. LA VALIGIA di Pier Paolo Paganelli (15’)
7. SINUARIA di Roberto Carta (15’)
8. VIVO E VENETO di Francesco Bovo e Alessandro Pittoni (8’)
Saranno presenti in sala la produttrice di Sinuaria, Anamaria Del Grande, ed il produttore di Vivo e Veneto, Marco Fantacuzzi.

I VOLTI DELLA VIA FRANCIGENA di F. Dipinto
Il giovane regista Fabio Dipinto ci accompagna alla scoperta dell’affascinante Via Francigena, un antico cammino che unisce Colle del Gran San Bernardo a Roma, ma soprattutto delle storie di coloro che hanno scelto di intraprendere la straordinaria esperienza del cammino.
Pellegrini, ospitalieri, traghettatori e volontari sono i protagonisti indiscussi de “I Volti della Via Francigena”, un documentario corale che ripercorre uno degli itinerari più belli del nostro Paese, riscoperto soltanto di recente, attraverso le testimonianza di chi, in una veste o nell’altra, ha vissuto la sua magia.
Alla base di questo viaggio, segnato dalla fatica e dalla meraviglia, ci sono storie e motivazioni diverse. Si parte per conoscere se stessi, per mettersi alla prova o per semplice voglia di conoscere il proprio territorio e la sua storia.

L’EFFETTO ACQUATICO di S. Anspach
Samir, gruista a Montreuil, ha perso la testa per Agathe, ruvida istruttrice di nuoto occupata nella piscina municipale del quartiere. Nuotatore provetto, Samir si compra un costume e si finge principiante per agganciarla. Tra una bracciata e l’altra, le cose sembrano procedere nella corsia giusta ma un imprevisto costringe Samir a svelare la bugia. E le bugie non piacciono ad Agathe che vola in Islanda per rappresentare la Francia a un congresso di istruttori. Pazzo d’amore, Samir la segue fino al ‘polo Nord’ ….
Storia d’amore coi piedi nell’acqua e il cloro negli occhi, L’effetto acquatico è un feel-good movie sospeso tra due patrie, l’Islanda materna di Sólveig Anspach e la banlieue parisienne dove l’autrice viveva soltanto un anno fa. Prima di essere sconfitta dal cancro. Film postumo, L’effetto acquatico celebra la gioia di una nuova vita, a risarcimento parziale di una perdita. Come i suoi protagonisti la commedia avanza a bracciate risalendo a bordo piscina per rituffarsi di nuovo. Perché il cinema della Anspach non è interessato a cercare sul fondo. Alla maniera di Back Soon o Queen of Montreuil, la regista preferisce nuotare che immergersi, l’atletica del cuore all’illusione dell’esplorazione, la disciplina dell’assurdo al falso ideale di profondità.
THE THIRD MAN (il terzo uomo) di C. Reed
versione originale sottotitolata in italiano
Film noir di culto ambientato in una Vienna sconvolta dal conflitto mondiale, dove uno scrittore americano di romanzi d’avventura, Holly Martins, si reca per incontrare il misterioso amico d’infanzia, Harry Lime, magistralmente interpretato da Orson Welles.
“The Third Man è il film emblematico di un’Europa disorientata, sconvolta dalla Seconda guerra mondiale, che cerca i propri punti di riferimento lungo le strade della Guerra fredda. È la visione romanzesca di un mondo devastato di cui, nello stesso periodo, ma a Berlino invece che a Vienna, Billy Wilder offre la satira in Scandalo internazionale mentre Roberto Rossellini ne riflette la disperazione in Germania anno zero. [..] Il film segna il trionfo dello scrittore Graham Greene che firma la storia originale per lo schermo prima di pubblicarne il romanzo, del direttore della fotografia Robert Krasker che adatta al cinema inglese l’estetica espressionistica del noir, e soprattutto di Carol Reed che passa senza sforzo apparente dal grottesco al malinconico.
FLORIDA di F. Le Guay
Claude Lherminier è stato proprietario e dirigente di un’importante cartiera di Annecy ed è ora un ottantenne che inizia a sentire, senza volerli ammettere, i primi importanti segni della demenza senile. La figlia Carole, che lo ha sostituito nella direzione aziendale, cerca di occuparsene affidandolo a badanti che lui mette, più o meno scientemente, in difficoltà. C’è poi un suo desiderio ricorrente al quale non vuole rinunciare: rivedere l’altra figlia, Alice, che vive in Florida.
Dopo averci regalato due piccoli gioielli della cinematografia d’ Oltralpe (Le donne del 6° piano e Molière in bicicletta), Philippe Le Guay rivolge il proprio sguardo a quel momento difficile nella vita di molti in cui i figli si trovano a divenire genitori dei propri genitori. Da una parte c’è la fortuna di avere il padre (o la madre) ancora in vita ma dall’altra c’è il ‘peso’ di gestirne le apparenti stravaganze che sono invece segni del progredire del disagio psichico.