SE DIO VUOLE

venerdì 1 maggio ore 21 – domenica 3 maggio ore 18 e 20.30

“Per il suo esordio alla regia Edoardo Falcone sceglie una commedia che indaga i segreti del cuore e i misteri dell’invisibile attraverso la ‘conversione’ di chi crede di essere Dio e si scopre un uomo. Il film gioca con luoghi comuni e pregiudizi in fatto di religione e due protagonisti, Giallini e Gassmann, capaci di trasmettere il ruolo importante che la fede può avere ogni giorno nella vita delle persone.” (Alessandra De Luca, ‘Avvenire’, 10 aprile 2015)

“Elaborazione non priva di originalità della scuola italiana di commedia, contiene l’energica volontà di liberarsi del birignao commediarolo. E il personaggio del prete offre a Gassmann un bel palcoscenico per perseguire l’obiettivo.” (Paolo D’Agostini, ‘La Repubblica’, 9 aprile 2015)

29 aprile: serata NUTRIRE IL FUTURO! – ore 20.45

Il sale della terra è un viaggio incredibile per il mondo visto dagli occhi e dall’obiettivo di Sebastiao Salgado, raccontanto da lui stesso, da suo filgio e da Wim Wenders attraverso una serie di fotografie a dir poco magnifiche. Forse è anche riduttivo chiamarle solo “fotografie”; le immagini che Salgado ha immortalato nel corso del suo girovagare da una parte all’altra del pianeta, sono un ritratto della bellezza del mondo e una testimonianza del male che il genere umano ha fatto (e continua a fare) ai doni del Creato; Salgado ha visitato e immortalato sconfinati territori inesplorati, foreste che sembrano incantate e regioni sperdute in capo al mondo, ma lungo il suo cammino è stato anche testimone di genocidi, carestie e brutalità di ogni genere. Wenders ne ha fatto un collage delle esperienze in fotogarfie di Salgado, scatenando nello spettaore emozioni e sentimenti forti e contrastanti. Grazie anche al supporto, fondamentale, della voce narrante del fotografo stesso, ci si commuove fino alle lacrime, si prova vergogna assistendo a quello che i nosti simili sono stati capaci di fare al mondo e agli esseri umani, si resta a bocca aperta davanti alla maestosità di certi paesaggi, si avvertono strette al cuore al passaggio di immagini esplicite ma mai gratuite e si finisce con il coraggio di nutrire ancora una speranza; se esistono uomini come Sebastiao Salgado e i suoi famigliari e collaboratori, non tutto è ancora perduto. Un documentario emozionante, poetico e scioccante. Un’opera che resta impressa nel cuore e nella testa.

 

 

 

 

 

 

 

 

LA FAMIGLIA BELIER

sabato 25 aprile ore 18 – domenica 26 aprile ore 18 e 20.30

” (…) ‘La famiglia Bélier’ lavora sulla ‘normalità di essere diversi’ e con levità anche sui filoni del romanzo di formazione, della caricatura politica (il padre sordo si candida da sindaco: una beffa al linguaggio retorico della politique française…), del racconto sul lavoro agricolo e d’allevamento oggi. Un piccolo gioiello nel suo genere che produrrà a chiunque – nessuno escluso – fiumi di lacrime liberatorie. Ma solo di gioia e amore per la vita.” (Anna Maria Pasetti, ‘Il Fatto Quotidiano’, 26 marzo 2015)

LATIN LOVER

venerdì 24 aprile ore 21 – sabato 25 aprile ore 20.30

“(…) un gineceo affettuoso e nostalgico, cui Cristina Comencini che ha inventato il soggetto, scritto la sceneggiatura (con Giulia Calenda ) e diretto ‘Latin Lover’, il suo 11° film, dona la serenità e il piacere di stare tra donne, senza l’ingombro di una presenza maschile che non sia il fantasma sognato, rimpianto, forse troppo esaltato del grande Saverio. Ma gli uomini veri, che impiccio! (…) Comencini racconta una storia che in mano ad altri registi italiani poteva essere volgarotta, invece nelle sue è ironica e addirittura casta (…) e senza nessuna retorica o pesantezza sa creare scene di complicità serena, di confessioni, di bevute e di risate tra le donne di Crispo, un modo femminile di stare insieme che gli uomini ignorano e che nelle confidenze ridimensiona il loro potere.” (Natalia Aspesi, ‘La Repubblica’, 17 marzo 2015)

TEMPO INSTABILE CON PROBABILI SCHIARITE

venerdì 17 (ore 21) e domenica 19 (ore 18 e 20.30)

“Si intitola ‘Tempo instabile con probabili schiarite’ ed è una bella commedia impegnata (se non esiste ancora il genere lo inventiamo noi). Andrebbe vista per ricordarci l’esistenza di un cinema italiano di qualità che non pretende di passare per forza per l’impegno piagnisteico o riottoso. (…) Un film dalla forma lieve ma dalla morale profonda, da cui dovremmo trarre ispirazione invece di arrenderci alla crisi, ai conflitti o ad idealismi autolesionistici.” (Gemma Gaetani, ‘Libero’, 7 aprile 2015)